Architettura spontanea

Architettura spontanea

La struttura insediativa

La struttura insediativa della Val Resia, intesa come espressione delle forme di vita e dell’interazione con l’ambiente naturale è molto complessa. Nella valle esistono cinque centri maggiori (S.Giorgio, Prato, Gniva, Oseacco e Stolvizza) veri e propri nuclei dotati di un centro e di borgate. Questi centri sono disposti su vasti territori adibiti a piane agricole, sempre in pozione decentrata e con una formazione molto compatta. Il paese di Stolvizza, invece, si trova arroccato su un ripido pendio roccioso per lasciare libera la piccola piana agricola sottostante il paese.

I paesi hanno mantenuto immutate le loro caratteristiche fino al terremoto del 1976. Oggi si ritrovano completamente ricostruiti e gran parte del patrimonio architettonico è andato irrimediabilmente compromesso. Solo a Stolvizza (sopratutto il borgo Kikei), Coritis e Uccea interessati marginalmente dalle scosse sismiche hanno mantenuto parte dell’antico tessuto viario ed edilizio.

Oggi il patrimonio architettonico della valle così provato dal sisma, si riconosce prevalentemente nella architettura sacra come nel caso della Pieve di Prato (1718) vanto di tutta la comunità resiana. Inoltre per importanza si devono ricordale le chiesa di S.Giorgio, quella di Stolvizza e Oseacco. Sono molte anche le chiesette (Sella Carnizza e Coritis) e le capelle votive sparse nel vasto territorio montano della valle. Tra le case private di una certo interesse e valore, vanno ricordate Casa Longhino a Prato di Resia e Casa Lettig a Stolvizza. Queste sono tra gli esempi meglio conservati della tipica casa resiana.

La casa resiana

La casa resiana si caratterizza per una pianta relativamente semplice (rettangolare e a due stanze) e da una struttura composta da grossi muri in pietra e da una copertura il legno a due falde. Tutte le case erano dotate di una scala esterna il pietra che permetteva di accedere al tipico ballatoio in legno. Questo era utilizzato per l’essicazione dei prodotti agricoli e inoltre mediante una scaletta sempre in legno si poteva arrivare al sottotetto adibito a fienile. Le famiglie più ricche dei vari paesi si potevano permettere edifici più complessi e ampi caratterizzati dalla presenza di corti e loggiati in pietra.

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